Noi di Alexa Academy ci occupiamo dello sviluppo per Alexa ma è sempre bene osservare i progressi fatti dagli altri assistenti vocali.
Osservando lo sviluppo dei tre principali assistenti vocali Siri, Alexa e Google Assistant possiamo vedere l’approccio radicalmente diverso che hanno le tre aziende che li sviluppano Apple, Amazon e Google.
Siri: l’assistente vocale di Apple
Apple si muove sempre con i piedi di piombo. Anche a costo di non essere (più) considerata azienda innovativa tende ad introdurre nuove tecnologie e funzionalità quando le ritiene mature o comunque quando pensa che siano pronte per il grande pubblico. Attualmente Siri ha due grossi limiti:
- si appoggia a Bing come motore di ricerca. Ci sono rumors riguardo allo sviluppo da parte di Apple di un motore di ricerca, non è impossibile che stiano lavorando su un motore di ricerca da usare con Siri
- le app per iOS possono fornire funzionalità utilizzabili da Siri ma ci sono ancora diverse limitazioni. Anno dopo anno queste vengono allentate ma rimane la visione app-centrica che i concorrenti non hanno. Probabilmente tutte questi limitazioni potranno cadere se Apple punterà su HomePod più di quanto stia facendo ora
Google ha un approccio esattamente opposto. Quasi tutto quello che sviluppa è in una sorta di beta permanente e quindi sono sempre disponibili nuove funzionalità che vengono testate ed eventualmente rimosse se si valutano non interessante o non pronte per gli utenti.
Google Assistant trae notevole vantaggio dall’appoggiarsi al motore di ricerca e in generale dall’enorme quantità di dati raccolti da Google anno dopo anno. Sul fronte degli smart speaker Google appare meno interessata di Amazon che è la più attiva su questo fronte.
Per quanto riguarda lo sviluppo è possibile creare le Action che sono permettono una completa interazione “custom” realizzata dagli sviluppatori. Il grosso problema con Google è quello di stare dietro ai continui aggiornamenti e cambiamenti.
Amazon ha letteralmente invaso il mercato degli smart speaker con una politica di prezzo molto aggressiva e con una buona disponibilità di prodotti aggiornati frequentemente.
Di solito quando viene introdotta una nuova funzionalità funziona bene. Amazon è molto attenta agli sviluppatori e la documentazione resa disponibile è sempre molto accurata ed aggiornata. Questa è una qualità che Amazon condivide con Apple mentre la frenesia con cui Google aggiunge funzionalità a tutto ciò che propone si ripercuote negativamente sulla documentazione che spesso non è aggiornata o contraddittoria.
Amazon tra le tre a mio parere è quella più equilibrata ed accessibile per quel che riguarda il mondo degli assistenti vocali. Anche Amazon si appoggia a Bing ma probabilmente utilizza anche molte altre fonti in modo da non soffrire troppo nella qualità e completezza delle risposte.
Come accade spesso nel mondo del software in Italia siamo un po’ penalizzati perché alcune funzionalità sono introdotto prima in lingua inglese. Questo vale anche per tutti e tre gli assistenti vocali di cui abbiamo parlato.
Le conclusioni in sintesi
Quindi in sintesi non possiamo affermare che Apple abbia abbandonato lo sviluppo di Siri. Semplicemente lo sta portando avanti con le sue modalità ed i sui tempi. Il prodotto finale è sempre eccellente ma talvolta bisogna aspettare un po’ per vedere introdurre qualche funzionalità. Si può essere sicuri però che quando verrà introdotta sarà estremamente curata sia per gli utenti che per gli sviluppatori.
Probabilmente però l’approccio di Amazon è quello più equilibrato sia nell’introduzione di nuove funzionalità per gli utenti che riguardo le possibilità offerte agli sviluppatori.
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